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On paper ix amor(e)lyubov

On paper ix amor(e)lyubov
Dolianova, Via carducci sn dal 08/05/2022 fino al 30/07/2022 ( Gratis )

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ON PAPER IX - Amor(e)Lyubov

Dalla parola METAMORPHOSIS abbiamo estrapolato AMOR(E), parola chiave dell’esistenza umana e che oggi si mostra in tutta la sua urgenza. Il tempo dell’uomo, troppo spesso scandito da egoismi e viltà non è il tempo dell’Arte, questa guarda con gli occhi della meraviglia tutto ciò che ci circonda, intuendo e trovando i significati profondi, indicando soluzioni là dove sembrano assenti, parlando di libertà e solidarietà e trovando all’interno della sua complessità concettuale e spirituale, la resistenza alla violenza e all’aggressione.
L’Arte è territorio di dialogo e di incontro; praticarla non è solo creazione ma è assunzione di responsabilità, è fatica e impegno costante, è etica che guida nelle scelte e nella capacità di aprire agli altri.
GLI ARTISTI:
Pavlo Makov, artista che rappresenta l’Ucraina alla Biennale di Venezia, con il suo Paradiso perduto porta lo sguardo su un mondo sognato, l’Ucraina paese utopico, di cui racconta i sogni non avvenuti e i legami spezzati.
L’opera è la sintesi tra la profondità del pensiero e la sua realizzazione, invita a una riflessione continua sull’idea del paradiso perduto, quasi una predizione così come succede agli artisti perché vedono oltre e in profondità nel futuro. L’idea della perdita però contiene quella della speranza in un tempo in cui sarà possibile ritrovarsi.
Guardare dentro se stessi, dentro le cose e al di là del buio, cercare la forza e la speranza, questo è nelle opere di Rosanna Rossi e Gabriella Locci che le artiste realizzarono nel 1993 per il progetto della Galleria Comunale di Cagliari “Firenze, Sarajevo, Solingen”, che sono documentate dalle fotografie di Daniela Zedda.
Dalla riflessione su queste città colpite dalla violenza, nascono le opere delle due artiste.
Un’energia ribollente e vitale, anima la grande opera di Rosanna Rossi che dichiara quella potenza che solo l’Arte possiede e che diventa speranza.
Quasi a raccontare un paesaggio continuo, una sequenza di graffi neri percorre la lunga opera su carta di Gabriella Locci, sottolineando un incalzare ininterrotto e doloroso per poi guidarci con fermezza verso un orizzonte luminoso dove l’umanità può ritrovarsi.
Francesco Casu con il video Columna florum evoca lo scandire del tempo che apre spazi di consapevolezza e di meditazione, e diventa un memoriale per i martiri della pace.
Without Women, installazione multimediale dell’artista ucraina Zinaida (attualmente presente con la stessa videoinstallazione alla Biennale di Venezia), esplora la manipolazione della percezione per creare una narrazione attorno a temi identitari quali mitologia e folklore. L’artista nei tre video documenta il lavoro dei pastori, le abitudini, la vita isolata di questi uomini e il loro ruolo dominante nella società.
Il filo continuo che lega gli artisti, nella riflessione sul dolore e sulla violenza, è quello dell’Arte come strumento di indagine attraverso il quale leggere la realtà, la sua capacità di comprensione e trasformazione, la sua importanza come strumento di denuncia davanti al vuoto di un futuro incomprensibile ma anche la sua possibilità di formulare l’ipotesi di un avvenire possibile.


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