Limone sul garda
Sala san carlo - via mons. comboni 50
Mostra di pittura di fernando pietròpoli a limone sul garda
Limone sul garda, Sala san carlo - via mons. comboni 50
dal 08/07/2023 fino al 14/07/2023
( Gratis )
Attenzione! Evento terminato!
Attenzione! Evento terminato!
Si svolge a Limone sul Garda – Sala San Carlo – Via Mons. Comboni 50, dall’8 al 14 luglio 2023, la mostra personale di pittura “Nella luce del lago” dell’artista veronese Fernando Pietròpoli. Vengono presentate le opere più recenti di stile lirico-astratto, informale materico e figurativo, in omaggio anche al lago di Garda.
Ingresso libero con orario 11-21. La mostra è patrocinata dalla storica Società Belle Arti di Verona.
Info: +39 3888918196 – info@fernandopietropoli.it – www.fernandopietropoli.it
FERNANDO PIETROPOLI: LA TRASPARENZA IMPOSSIBILE, OVVERO, RIMBALZI DALL'IGNOTO
Fernando Pietròpoli sembra “divertirsi” con la sua arte “inconcreta”. Puntando attentamente gli occhi sulle sue tele scopriamo che esse dicono vita: sembrano cellule colte nel loro divenire da un incredibile e potentissimo microscopio che assiste appunto al miracolo della vita, il tempo della vita. E nel comporre questo contatto esistenziale, Pietròpoli si pone di fronte all'opera con tutte le proprie contraddizioni, rovistando nei gangli del tratto fino a denudarlo per sfinimento. I suoi lavori catturano perché parlano ad alta voce dei misteri che l'accompagnano; il tormento della condizione umana: gioia, dolore, ingiustizia o estasi, contratture e slanci sono lì, nelle sue tele, a testimoniare una mancata appagata serenità. Se, come Pietròpoli afferma, all’arte egli affida anche una domanda di “protezione”, dal vano e dall’insipiente, noi vogliamo rispondergli: "Una vita spesa controcorrente, a dare e a dire qualcosa al mondo, non è mai sprecata".
Lungo questa via, Pietròpoli racconta, tela dopo tela, il suo osservare, il suo esplorare, il suo indagare con tutte le discordie e le antinomie che la sua personalità, come egli ammette, possiede. Non c'è mai sosta nel combattimento delle sue tinte e tra le asperità delle superfici, non c'è mai rilassamento, come se tutto ricominciasse sempre da capo. Ciò è così vero che chiunque lo osservi si trova coinvolto in quel vorticare, ferito dalle scaglie che schizzano dalle strutture delle sue creazioni. Disponendo sulla tela la trama di privatissimi e sottilissimi frammenti del suo esistere, la pittura di Pietròpoli non ci lascia respirare, non ci da tregua, poco per volta ci conduce nelle viscere del suo tormento mantenuto in vita sferzando con la materia.
Una pittura che si distingue subito perché ci imbarazza e, a volte, ci turba persino, perché le emozioni non si gelano nella precisione dello smalto ma si incrostano nello spessore del colore, nelle sue sgocciolature, nelle macchie, negli schizzi, negli strappi che affogano nel magma degli elementi cromatici; essi sembrano rimbalzi dall’ignoto.
C'è un che di istintivo e di feroce nelle sue creazioni, che non poteva rimanere contenuto solamente dentro quella sua anima inquieta; i suoi segni, infatti, sono anche i nostri, sono questi scheletri inequivocabili del nostro tempo.
dott. Maria Gabriella Morello