Santa maria di sala
Via roma 1
Dire, fare...baciare
Santa maria di sala, Via roma 1
dal 06/04/2024 fino al 05/05/2024
( Gratis )
Attenzione! Evento terminato!
Attenzione! Evento terminato!
“Dire, Fare … Baciare”
Un contemporaneo racconto visivo attorno al Bacio
Dal 6 aprile al 5 maggio 2024
Villa Farsetti di Santa Maria di Sala (VE)
Di fronte a un gesto universale come il bacio, che potremmo inseguire attraverso gli strumenti e le mediazioni dell’antropologia come della linguistica o della letteratura, è nata la scelta di indagare questo frammento di quotidianità dal punto di vista dell’arte. Quaranta artisti, provenienti da tutta Italia e dall’estero (Europa, Asia, Corea), hanno risposto a questo progetto di Enrica Feltracco e Massimiliano Sabbion, dedicato al tema del bacio e non solo, offrendo con corale empatia una straordinaria ricchezza di opere tra le più varie, quasi tutte appositamente create per la mostra e che si allineano lungo un amplissimo ventaglio di baci, declinandone le più diverse realtà emotive.
L’essenza di un contatto per definizione muto, perché l’unica cosa che non si può fare baciando è parlare, è al centro di questa mostra d’arte contemporanea che ne vuole declinare le mille sfumature attraverso la sensibilità e lo sguardo attento di artisti che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video-art fino alla street art.
Il Comune di Santa Maria di Sala, nelle splendide sale di Villa Farsetti, presenta la mostra “Dire, Fare … Baciare”, organizzata dai curatori Enrica Feltracco e Massimiliano Sabbion insieme a Yourbanflat, Bottega Immobiliare e Blonde and Brains, in una intensa collaborazione con gli assessori Silvia Casari e Daniel Basso. L’esposizione presenta 40 artisti che attraverso differenti linguaggi artistici, dalla video arte alla scultura, dalla pittura alla fotografia alla street art affrontano il tema universale del “bacio”.
La mostra “Dire, Fare…Baciare”, realizzata grazie al supporto dell’Assessora alle Politiche Sociali, all’Inclusione e alle Pari Opportunità Silvia Casari e all’Assessore alle attività Produttive e al Commercio Daniel Basso, e con l’appoggio di illuminati imprenditori del territorio (Banca Generali, Punto Ciemme, Gruppo E43, Instabile Lab, Mirapack, 3P Verniciature, Granzo & Granzo, Scultori d’Interni, Punti di Vista, Edonart, Cube3, Pelizzon Luigi srl), sta per prendere forma nelle suggestive sale di Villa Farsetti e verrà inaugurata sabato 6 aprile alle 18.00.
Più di cinquanta opere racconteranno questo gesto così intimo nelle sue più diverse sfaccettature e d’altronde nella storia dell’arte da sempre gli artisti hanno rappresentato la quotidianità delle azioni spesso inscenando atti e riproduzioni della vita sociale, è innegabile quindi che anche il bacio sia diventato un gesto da indagare, dipingere, scolpire o descrivere con le parole.
Un bacio è un legame tra le persone, è un atto molto intimo: “nulla è più degno di curiosità di ciò che la consuetudine rende ovvio ai nostri occhi distratti”.
Vedremo come questo gesto romantico, che permette di guardare la persona che si ama negli occhi, di sentirne il profumo e magari anche di accarezzarne le mani venga ripreso dagli artisti contemporanei nelle forme più varie e inaspettate perché in verità il bacio deve essere fuggevole come il tempo: perché il tempo, direbbe Sant’Agostino, tutti sanno bene cos’è, ma se qualcuno ci chiede di spiegarlo non sappiamo da che parte cominciare.
Sono quindi infinte le tipologie di bacio: d’amore, d’affetto, di riconoscenza, di cortesia, di passione, materno o d’amicizia, sincero e traditore, non si smetterebbe di scriverne anche se la consuetudine del gesto potrebbe renderlo ovvio ai nostri occhi.
All’interno della programmazione degli eventi dedicati alla mostra, venerdì 19 aprile nelle sale del teatro Pertini si terrà un convegno organizzato dall’assessore Silvia Casari e dall’onorevole Martina Semenzato sul tema della violenza contro le donne ( con particolare attenzione ai segnali di vulnerabilità e di violenza nei giovani) a cui seguirà una visita guidata a Dire, Fare ... Baciare.
Così l’onorevole Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere spiega con grande interesse ed entusiasmo le motivazioni della decisione di inserire la mostra “Dire, Fare…Baciare” nel Taccuino degli appuntamenti "Nuovi linguaggi contro la violenza di genere", iniziativa promossa per tracciare insieme anche sui territori e con le istituzioni locali, un percorso di “buone pratiche” che possa stimolare il dibattito, sensibilizzare la popolazione e affrontare la complessità della violenza di genere e del femminicidio.
“Voglio portare la Commissione fuori dal palazzo e coinvolgere la società civile. Dobbiamo trovare nuovi linguaggi per parlare alle nuove generazioni e a tutti noi. E l’arte può essere uno di questi. I modi, il rispetto, la visione dell’arte contro la violenza di genere. L’arte è un mezzo di comunicazione fortissimo e straordinario. L'arte ha sempre fatto parte della mia vita. Travalica il tempo e i luoghi, ma soprattutto travalica i pregiudizi. Tutti dobbiamo ripartire dal concetto della cultura del rispetto. La violenza di genere è diventato un fenomeno strutturale talmente radicato che ormai assume i contorni della normalità. E per arginarlo abbiamo un'unica grande arma che è quella della prevenzione: dalla cultura all’educazione, dalla formazione alla specializzazione e alla tempestività. Dobbiamo ripartire dalla famiglia, riappropriandoci del ruolo genitoriale, e dalla scuola come propulsore di iniziative culturali. Riprendendo il titolo della mostra d’arte contemporanea evento del nostro taccuino di dicembre “Uomini che parlano alle donne, donne che parlano di uomini”: gli uomini devono imparare a parlare alle donne, devono sostituire il conflitto con il confronto, devono sostituire la forza e la violenza con la parola. Riprendendo il titolo della mostra "Dire, Fare...Baciare": un invito a gesti romantici e universali che esprimono amore come il bacio. L’opera d’arte è un veicolo importante di educazione, l’artista il messaggero”.
L’Assessora Silvia Casari spiega il senso di questo progetto: “All'interno di un quadro definito "di accettazione diffusa delle forme di controllo tra le coppie di adolescenti, di tolleranza nei confronti di pratiche violente e di persistenza di stereotipi di genere", che sembra allontanarci ancora di più dal raggiungimento di una concreta parità e dal rispetto nelle relazioni umane, ho trovato molto interessante l'idea proposta dai curatori Enrica Feltracco e Massimiliano Sabbion di una mostra che affrontasse attraverso il linguaggio dell’arte il tema del bacio, in tutte le sue sfumature, giocose, affettuose o sensuali. Parlare di bacio alle ragazze e ai ragazzi di oggi, è un modo per "fare un passo indietro", con il gesto, consensuale, che esprime nel modo più profondo l'Amore. L’amore di una madre, di un amico o di un amante, ma sempre positivo, gioioso e sincero. E su questi aspetti dobbiamo riportare l’attenzione, come fondamento di una buona relazione affettiva. Per queste sue finalità, il progetto è rientrato nel Taccuino "Nuovi linguaggi contro la violenza di genere" dell'onorevole Martina Semenzato, Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere”.
L’Assessore Daniel Basso, che ha accolto per primo e con grande entusiasmo questo progetto, sottolinea: “Un bacio spesso nasce per caso, inizialmente come espressione di passione, infine come manifestazione d'amore.
Questa mostra, allo stesso modo, è nata per caso, da un incontro non programmato tra Enrica, Massimiliano, Silvia ed io; inizialmente per il comune desiderio di esprimere passione per l'arte, ed infine ci siamo ritrovati ad innamorarci di un progetto che ci ha rapiti, travolti e spinti fin dove non siamo mai arrivati prima.
Anche le attività produttive delle nostre zone industriali - artigianali (e comuni limitrofi) hanno dato un grande contributo, se non il più importante. Con il loro intervento hanno sostenuto INTERAMENTE il costo di realizzazione dell’evento, non limitandosi solo a finanziarlo passivamente, ma creando all'interno della mostra dei momenti riservati, mirati ad intensificare l'interazione sociale con i clienti o a fare squadra con i propri collaboratori, utilizzando l'arte come veicolo di unione tra le persone. Il successo di tutto questo lavoro, al di là di quello che sarà il numero di visitatori totali, è stato l'unione tra tutti gli attori che hanno dato vita a quest'opera incredibile. La sinergia tra le persone e il senso di responsabilità, che ognuno ha saputo tirare fuori per favorire questo grande lavoro di squadra, ha permesso alla gente di avvicinarsi ancor di più all'arte e di potersene, ancora una volta, innamorare e questo amore non poteva altro che manifestarsi con il Bacio”.
La curatrice Enrica Feltracco racconta: “Se, come si è detto, un bacio non è solo un gesto, allora questa mostra, in una sorta di ponderatio, ha l’ambizione di spostare l’equilibrio dell’attenzione verso l’attesa che allude non già a una sensazione fisica, a un momento, bensì a un flusso e a un tempo, ovvero ad una memoria destinata a trasformare due labbra e un respiro in un bacio. Dire, Fare ... Baciare nasce con l’obiettivo di mostrare ai ragazzi quanto un bacio possa essere carico di significato, e quanto l’arte sia un canale capace di esprimere quello stesso “non detto” che tante volte aggroviglia l’animo giovanile”.
Secondo lo storico dell’arte Massimiliano Sabbion: “Il bacio è l’attesa, è il cuore che pulsa, è il percepire il sapore e l’odore dell’altro, è magia, è un incontro di fatalità e di emozioni che si annullano, è l’abbattimento della lontananza tra le persone, è avvicinamento dei corpi, è il perdersi in un’altra anima.
La bocca, da cui parte il bacio, organo del linguaggio e della nutrizione, è energia vitale, sede del soffio vitale in molte religioni e culture, è il simbolo apparente di ciò che è vita, suono, gusto.
Espressione rituale e di sentimenti il bacio, dato o ricevuto, non si limita al campo amoroso, ma anche all’affetto materno in primis, alla simpatia, alla tenerezza, al saluto e a tutta la gamma di significati che l’uomo investe nel gesto del bacio”. Ci tiene poi a sottolineare che il primo bacio della storia dell’arte è “quello rappresentato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova (1303-1305) nella scena dell’incontro tra Sant’Anna e San Gioacchino, due respiri che si guardano e con infinita tenerezza congiungono le loro labbra in un gesto che illumina tutta la scena sottolineata da un abbraccio e dalle mani che stringono il volto dell’altro in una delicata ricerca dell’amato”.