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Bari
Via p. massimiliano kolbe 3, 70126

Ti aspetterò tutta la vita (se non ci metti troppo)

Ti aspetterò tutta la vita (se non ci metti troppo)
Bari, Via p. massimiliano kolbe 3, 70126 il 04/05/2024 ( Intero 10 euro, ridotto 8 euro )

Attenzione! Evento terminato!

TI ASPETTERO' TUTTA LA VITA (SE NON CI METTI TROPPO)
di e con Stella Addario
regia di Patrizia Labianca
in collaborazione con il Teatro Comunale di Ruvo di PUGLIA, la Compagnia teatrale LA LUNA NEL LETTO e il Teatro CREST di TARANTO, nel percorso di formazione I MITI NEL CONTEMPORANEO / PROGETTO HEROES

Felice figlio di Laerte, Odisseo pieno di astuzie,veramente acquistasti una moglie di grande virtù: un animo così valoroso ebbe Penelope, la nobile figlia di Icario;
si ricordò così bene di Odisseo, del marito legittimo. La fama del suo valore non svanirà mai per lei: gli immortali per la saggia Penelope comporranno un canto gradito tra gli uomini in terra”.
(Odissea, XXIV, 192-198).

Penelope è una donna sola.
Ad appena un anno dal matrimonio, si ritrova senza marito e con un figlio. La “straniera”, così la chiamano, attenderà per vent’anni il ritorno del suo sposo, confinata in una terra ostile, che non sa amare. Che prezzo si paga all’attesa?
Penelope sopporta a denti stretti la convivenza forzata coi suoceri e le loro continue ingerenze nella sua vita e in quella del figlio, un bambino problematico, cresciuto all’ombra di una figura paterna assente. Si arrangia come può per resistere agli assalti della vita, ai suoi inevitabili cambiamenti, gravata da un carico di responsabilità sempre maggiore. Telemaco è ora un adolescente impulsivo, da tenere a bada. Un bulletto senza particolari qualità, che avanza nel mondo a ritmo di musica trap.
Il vecchio Laerte, ormai vedovo e non più autosufficiente, è un accumulatore seriale con l’hobby del bricolage. In casa vive pure il fedele Argo, l’irriconoscente cane di Ulisse, che per dispetto continua a farla in ogni angolo della casa. Ne emerge una figura femminile dai tratti epici.
A parlarci non è né la Regina, né il mito nella sua versione classica, ma una donna in carne e ossa. Una moderna eroina multitasking, che è madre, dog-sitter, colf, manager e badante, allo stesso tempo, schiacciata dal peso delle responsabilità.
Una donna durissima e fragile, intelligente e ironica, carica di rabbia e di dolente umanità.
Una donna quasi imbruttita da un’attesa di cui non vede la fine.
Di cosa è fatta questa attesa?
“Non ho tempo da perdere io”, è il leitmotiv che scansiona il ritmo delle sue giornate.
Penelope gioca il paradosso di una vita messa in “pausa” nella frenesia del quotidiano.
Una vita, suo malgrado, sospesa nel tempo e confinata nello spazio dell’incertezza.


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