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Double take

Venezia, Calle malipiero, 3073 dal 15/04/2024 fino al 16/07/2024 ( 0 )

Double Take
Preview 15 aprile 2024, ore 11.30 – 20.30
A plus A Gallery, San Marco 3073 Venezia 30124
a cura di School for Curatorial Studies Venice
Dal 16 aprile al 15 luglio 2024
Ingresso gratuito

Artisti: Paolo Cirio, Jesse Darling, Simon Denny, Kasia Fudakowski, Enej
Gala, Monilola Olayemi Ilupeju, Eva & Franco Mattes, Ahmet Öğüt, Barbara
Prenka.
In concomitanza con la preview della 60. Biennale Internazionale d’Arte di
Venezia, A plus A Gallery ha il piacere di annunciare l’apertura della mostra
Double Take a cura degli studenti di School for Curatorial Studies Venice, che
nel 2024 festeggia i vent’anni di attività.
Nello slang inglese, con il termine Double Take ci si riferisce all’azione di
guardare una seconda volta ciò che a un primo sguardo era sfuggito, così da
poter notare qualcosa di insolito, che altrimenti sarebbe passato inosservato.
Double Take è un invito a riguardare, a prestare maggiore attenzione ai
contenuti che si celano dietro alle opere, a coglierne i significati più impliciti. È
un’indicazione a vedere oltre l’immediatezza del mero contenuto visivo, ad
assumere una postura critica, a muoversi lungo i confini di una realtà sempre
più iperconnessa e dematerializzata.
La soglia di attenzione media si è abbassata. Deep-scrolling, bombing
pubblicitario e propaganda subliminale online stanno progressivamente
modificando tempi e modalità di consumo dei contenuti, che vengono ingeriti
senza assimilazione. Nella cosiddetta epoca dell’iper-informazione, la
sovraesposizione informativa sta generando un fenomeno di distrazione di
massa.
È ciò che Shoshana Zuboff definisce come ‘capitalismo della sorveglianza’,
riferendosi alla matrice di controllo della diffusione incontrollata di
informazioni, nuova forma di capitale sfruttabile.
Nel panottico digitale del nuovo millennio, fondato non tanto su limitazioni
esplicite quanto sull’automonitoraggio dell’individuo in rete, si va intessendo
una rete di controllo sempre più fitta, di cui anche l’arte subisce le
ripercussioni: assoggettata all’imperativo del ‘politically correct’, la produzione
artistica subisce una perdita di contenuti. Gli artisti si autocensurano o
cercano nuove modalità e forme di espressione artistica.
A partire da queste riflessioni, la galleria si converte in un ufficio di
sorveglianza ipotetico, in cui le opere sfidano il limite di ciò che è consentito
dire, muovendosi tra l’ambiguità e la doppiezza, nel tentativo di aggirare
immaginari dispositivi di controllo. In mostra, opere che tramite codici e

rimandi visivi riflettono sull’impossibilità di una comunicazione esplicita e
rendono necessario un secondo sguardo per essere comprese, ossia
richiamano a un double take. Tramite un’operazione di contravvenzione
immaginata, si intende così rivendicare l’indipendenza del linguaggio visivo e
indicare nell’arte una possibile forma di resistenza, una postura contraria al
conformismo odierno.
www.aplusa.it
info@aplusa.it
curatorialschool@gmail.com
www.corsocuratori.com



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