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Trame di vita - l'arte tessile di teodolinda caorlin

Trame di vita - l'arte tessile di teodolinda caorlin
Biella, Via corradino sella 10 dal 26/10/2024 fino al 01/12/2024 ( Gratis )

La mostra curata da Dina Pierallini e Elena Bermond des Ambrois, offre una retrospettiva dell’opera di Teodolinda Caorlin (1946, Venezia), uno dei pilastri della fiber art internazionale, attiva dagli anni Sessanta.
Prodotta da Fondazione Sella, allestita a Biella nello storico Lanificio Maurizio Sella, si trasforma in un viaggio coinvolgente attraverso importanti lavori a telaio, delicati e diafani, svelando il coraggio dell’artista nell’esplorare le intricate "trame della vita". L'abilità tecnica e l'attenzione meticolosa di Teodolinda Caorlin emergono così nel suggestivo spazio, snodandosi lungo le arcate della sala, offrendo una profonda visione sulla sua creatività.
In mostra 33 opere realizzate in trama e ordito dal 1985 a oggi, tra cui grandi arazzi che compongono figure umane.



Calendario ricco di eventi e laboratori dedicati alla mostra a cura della Fondazione Fila Museum, del Fondo Edo Tempia a cui l’artista ha donato tre opere da mettere all’asta per sostenere i laboratori d’arte per malati oncologici. Proiezione del film “Un filo vecchio come l’uomo” prodotto dalla Fondazione Radici con Fondazione CRB. 
Teodolinda Caorlin incontra infine gli studenti dell’ITS TAM per una lectio.


TRAME DI VITA continua il percorso di valorizzazione del Lanificio Maurizio Sella promosso da Fondazione Sella con le precedenti mostre LANA (2021) e SETA (2023), dedicate ai diversi materiali che sono stati lavorati in questo luogo nel corso dei secoli. 
La mostra si inserisce nel programma della Settimana della Cultura d’Impresa 2024 promossa da ConfIndustria e Museimpresa.

TESTO CRITICO
In questa mostra dedicata a Teodolinda Caorlin, prodotta da Fondazione Sella, grazie alla cura perspicace di Dina Pierallini e di Elena Bermond Des Ambrois la singolare e coerente creatività dell'artista è pienamente espressa e valorizzata con l'esposizione di ben trentatré suoi manufatti tessili, datati in un arco di quarant'anni a partire dal 1985.
Spesso nell'arco del mio impegno personale e professionale di storica dell'arte mi è stato chiesto se sia possibile riconoscere uno "specifico femminile" nelle arti contemporanee, e nel tempo la mia risposta si è andata sempre più articolando in sottigliezze e sfumature. Oggi, alla luce di cose intese e viste specialmente all'estero - e penso alle ricerche del National Museum of Women in the Arts di Washington, D.C. o anche alla recentissima mostra sulle donne artiste She Made Her Mark Art a Toronto - mi sento di poter rispondere che sì, si riconoscono in molti lavori femminili scelte ricorrenti che accomunano artiste diverse per formazione, appartenenza, tecnica e stile. Quel tratto comune lo identifico nel rispetto amoroso e profondo per la materia, ingegnosamente interpretata e piegata senza forzature, direi persuasa ad esprimere i concetti elaborati dall'artista: dove la materia spesso proviene dal vissuto quotidiano, e s'innalza in pregio e in rarità solo grazie alla sapienza progettuale e manuale dell'autrice.
Con le sue tessiture diafane e rarefatte, Teodolinda Caorlin innova con indiscutibile originalità un "genere" artistico, quello dell'arazzo, arte di rango principesco dal Medioevo in poi, che ha nella sua lunga e nobile tradizione tutt'altri requisiti: spessore, compattezza, peso talvolta insostenibile per l'arazzo stesso, che cede e si sforma se appeso troppo a lungo. Nella rivisitazione di Caorlin, invece, gli arazzi divengono snelli e radi stendardi dove s'intrecciano tela e gobeline su ordito libero, con effetti di armoniosa levità, a rappresentare figure a grandezza naturale che acquistano la suggestione onirica di apparizioni. Resta per questo memorabile la sua mostra retrospettiva nel veneziano Palazzo Mocenigo, del 2012, dov'erano installati otto arazzi figurati con immagini allegoriche.
La padronanza della materia e della tecnica del tessile consente poi a Caorlin di ottenere sorprendenti fantasmagorie: da cultrice delle "pietre dure" e dei marmi, ad esempio, non posso che entusiasmarmi di fronte agli effetti illusori raggiunti in certi panni esposti a Correggio nel 2016, dove variabili e fiammate geometrie suggeriscono le specchiature di marmi mischi o le incrostazioni in radiche pregiate di antichissimi e preziosi oggetti d'arte.
Nella città - Biella - che ha nella sua tradizione un amore operoso per le manifatture tessili questa mostra di Teodolinda assume il valore ulteriore di un auspicio: il mantenimento e l'accrescimento di quella capacità creativa, che ha reso celebre l'Italia per la qualità artistica diffusa ad ogni livello nel paese. Caorlin, con le sue tessiture raffinate e concettose, è qui a ricordarci che la bellezza è negli occhi e nelle mani dell'artista, che sistematicamente compie la magia di trasfigurare gli elementi più semplici in meraviglie indimenticabili.

Cristina Acidini
Presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno, della Fondazione Casa Buonarroti, della Fondazione di Studi di Storia dell'Arte "Roberto Longhi", dell'Opera di Santa Croce
Firenze


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