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Memorial outsider art brut 2025

Memorial outsider art brut 2025
Salerno, Via s. calenda 105 dal 25/03/2025 fino al 20/04/2025 ( Gratis )

Memorial "Outsider Art Brut" 2025
“Outsider Art Brut”
Progetto collettivo add to & Return

Memorial a 80 anni esatti da quando Jean Dubuffet coniò il termine “Art Brut” per descrivere le opere degli autori “outsider” e a 40 dalla scomparsa dell’artista francese (1985), viene ricordato in Italia con un progetto internazionale “Outsider Art Brut” a cura di Sandro Bongiani con la presentazione di 51 opere di altrettanti artisti internazionali invitati che hanno voluto essere presenti a questo importante appuntamento collettivo.

Brut è il termine coniato nel 1945 dall'artista francese Jean Dubuffet, per indicare gli artisti autodidatti che indagano con le loro esperienze al di fuori dei limiti restrittivi della società, condividendo appieno i valori degli emarginati della società e con il desiderio altresì di legittimare in senso espressivo le opere d'arte create anche da pazienti psichiatrici nate spesso da fragili stati mentali e soprattutto da problemi esistenziali e sociali, frutto spontaneo di una tensione e carica espressiva non mediata dalla logica del mercato dell’arte. In tempi non recenti Dubuffet scriveva: “La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome. L’arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l’intelligenza né con la logica delle idee. L’Art Brut non è da considerarsi "arte brutta", ma spontanea, non ricerca il bello, ma si concentra sulla natura e sulla vita per contrapporsi agli orrori e oggi alle difficoltà dell’esistenza. Una ricerca per certi versi condivisa in parte dal mondo degli artisti dell’arte postale per quanto riguarda, soprattutto, la marginalità e l’inattualità rispetto il prodotto artistico proposto dal mondo del sistema ufficiale dell’arte. Brut significa altro e primitivo in opposizione a “culturale”, ma anche puro, autentico, incontaminato. L’Art Brut nasce da una imperiosa necessità interiore e convive duramente le più importanti tensioni della vita gettando un ponte tra il visibile e l’invisibile in cui le inaspettate convergenze sono intessute di libertà e di cammino solitario.
L’artista francese a partire dal 1945 inizierà a raccogliere e collezionare opere espressamente di Art Brut, lavori spontanei, immediati, creati da persone prive di una specifica formazione artistica che vivono spesso ai margini della società o sono internate in ospedali psichiatrici, che nella stagione del 1954 proverà a definire col termine di “Art Brut”. Nel 1951 la collezione di Dubuffet, costantemente ampliata grazie all'acquisizione di opere di autori prevalentemente europei, venne trasferita provvisoriamente a East Hampton, nei pressi di New York, dove rimase fino al 1962. Nel 1971 Dubuffet preoccupato di trovarle una nuova collocazione presso un ente pubblico, considerò l’opportunità di riportarla in Svizzera, Paese in cui era nata. La Collection de l'art brut venne inaugurata nella sua nuova sede, il castello settecentesco di Beaulieu, nel febbraio del 1976, oltre 5000 opere realizzate da quasi 500 artisti. Oggi, la “Collection de l'Art Brut” di Losanna possiede una straordinaria raccolta di oltre 70.000 opere nate dal nucleo iniziale della donazione di Dubuffet e arricchita nel corso di diversi anni.
Di sicuro - scrive Sandro Bongiani - “la nostra società malata di protagonismo e di solitudine, per comodo, ha sempre fatto una netta distinzione tra un’arte ingenua e quella colta, innestando un alto spartiacque che ha sempre delimitato le due esperienze, purtroppo, si è capito troppo tardi che non esiste una chiara linea di demarcazione che possa separare facilmente le due situazioni”. Uno degli artisti che capì per primo questo grosso dilemma è stato Jean Dubuffet, che con “l’Art Brut” creò quel movimento capace di evidenziare l’arte dei malati di mente da quella cosiddetta ”accademica”. Il binomio “arte e follia” si era posto già nel mondo greco con la “ispirazione”, che faceva dell’artista un esecutore prediletto degli dei. Cesare Lombroso, nell’Ottocento, capì anche che l’arte era sinonimo di follia e che la follia era una esigenza prioritaria per produrre arte, infatti, nel 1882, scriveva: “La follia soventemente sviluppa l’originalità dell’invenzione parchè si lascia più libero il freno dell’immaginazione dando luogo a creazioni da cui rifuggirebbe una mente troppo calcolatrice per paura dell’illogico e dell’assurdo...”. Lo stesso Dubuffet, spesso, confessava: ”Credo che in Occidente si abbia torto a considerare la follia come valore negativo, credo che la follia sia un valore positivo molto prezioso”. Una lucida presa di coscienza verso il fascino indiscreto dell’insolito, del mistero, essendo sempre stato interessato ad indagare sul versante “non logico e razionale” della visione e quindi a dare degna dignità e destino alla follia e all’ossessione della creazione.

Gli artisti presenti: Alexander Limarev, Novosibirsk - Russia, Alfonso Caccavale, Afragola - Italia, Alfonso Lentini, Belluno - Italia, Angela Caporaso, Caserta - Italia, Angelo Ricciardi, Torre Annunziata - Italia, Annalisa Mitrano, Legnano - Italia, Claudio Romeo, Besana in Brianza - Italia, Coco Gordon, Lions CO - USA, Diego Arellano, Paranà - Argentina, Enzo Patti, Palermo - Italia, Ernesto Terlizzi, Angri - Italia, Fabio Di Ojuara, Crearà - Mirim, Rio Grande - Brasile, Franco Panella, Monreale - Italia, Gian Paolo Roffi, Bologna - Italia, Giorgio Moio, Giugliano in Campania - Italia, Giovanni Bonanno, Salerno - Italia, Gretel Fehr, Milano - Italia, Irina Tall Novikova) - Minsk Republic of Belarus, Jack Seiei, Tamagawa - Giappone, John M. Bennett, Columbus OH - USA, Katsura Okada, New York - USA, Lorenzo Lome Menguzzato, Trento - Italia, Luigi Auriemma Napoli - Italia, Maria Castillo, Cordoba - Argentina, Maria Teresa Cazzaro, Padova - Italia. Maribel Martinez, La Plata - Argentina, Mauro Molinari, Velletri - Italia, Maya Lopez Muro, San Giovanni Valdarno - Italia, Miguel Jimenez, Sevilla - Spagna, Nicolas de La Casiniere, Nantes - Francia, Nicolò D'Alessandro, Palermo - Italia, Oronzo Liuzzi, Corato - Italia, Patrizia Cacciaguerra (Tictac), Munich - Germania, Péter Abajkovics, Budapest - Ungheria, Pietro Lista, Cava dè Tirreni - Italia, Pina Della Rossa, Napoli - Italia, Raffaele Boemio, Afragola - Italia, Renata e Giovanni Stradada, Ravenna - Italia, Rolando Zucchini, Scandolaro - Italia, Rosa Cuccurullo, Cava dè Tirreni - Italia, Rosalie Gancie, Hyattsville - USA, Ruggero Maggi, Milano - Italia, Sabela Bana, Coruna - Spagna, Serse Luigetti, Perugia - Italia, Spike Spence, Toronto - Canada, Stefan Brand Stifter, Mainz am Rhein - Germania, Stella Maris Velasco, Puerto San Martin - Argentina, Stephen Tomasko, Cambridge (Ohio) - USA, Uwe Hofig, Erfurt - Germania, Virginia Milici, Quinto di Treviso - Italia, Vittore Baroni, Viareggio - Italia.

Evento / Sandro Bongiani Arte Contemporanea
Memorial Outsider Art Brut Jean Dubuffet
Progetto Internazionale collettivo add to & Return con 51 artisti invitati
Galleria: Sandro Bongiani Vrspace
https://www.sandrobongianivrspace.it/
Da martedì 25 marzo al 20 aprile 2025
Vernissage martedì 25 marzo 2025 ore 18.00
Via S. Calenda, 105/D 84126 Salerno (SA)
Email: bongianimuseum@gmail.com Tel: (+39) 3937380225
Orari: lunedì /domenica 00:00 - 24:00



Mappa e posizione dell'evento

Come contattare Sandro Bongiani Arte Contemporanea

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