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Garda
Via rudini carlotti, 5 - palazzo carlotti

Pasqua a garda con la mostra di pittura di fernando pietròpoli

Pasqua a garda con la mostra di pittura di fernando pietròpoli
Garda, Via rudini carlotti, 5 - palazzo carlotti dal 08/04/2025 fino al 23/04/2025 ( Gratis )

Si svolge nel Palazzo Carlotti di Garda, l'8, il 9 e dall'11 al 23 aprile, la mostra personale di pittura “I colori del tempo” dell’artista veronese Fernando Pietròpoli. Vengono presentate le opere più recenti di stile lirico-astratto, informale materico e figurativo, in omaggio anche al lago di Garda.
Ingresso libero con orario 11-19. Info: +39 3888918196 – info@fernandopietropoli.it – www.fernandopietropoli.it

FERNANDO PIETROPOLI: LA TRASPARENZA IMPOSSIBILE, OVVERO, RIMBALZI DALL'IGNOTO

Fernando Pietròpoli si dedica alla pittura a vita inoltrata, quando, cioè, ha potuto permettersi quest’arte non come “mestiere” bensì come “modo di essere al mondo”. E in questa nuova dimensione in cui si è espressivamente e concretamente inoltrato, le sue opere testimoniano la consapevolezza che quivi ogni facile consenso non è ipotizzabile e, a volte, nemmeno allettante; ma esso, oramai, è il suo cosmo nel quale quotidianamente risiede.

L’essere artista è diventato per lui quasi un dovere, l’esistere per “esprimersi” come sostenuto da una superiore necessità. Esigenza che nasce da antiche radici mai essiccate, dalla frequentazione assidua con la poesia. Caduto lo spazio razionale, caduta la forma delle cose, del vissuto resta solo un ricordo. Così è nella sua arte; la pittura di apre e si chiude dentro il suo spazio mentale che ci offre gratuitamente le forme e i colori della sua anima.

Lungo questa via, Pietròpoli racconta, tela dopo tela, il suo osservare, il suo esplorare, il suo indagare con tutte le discordie e le antinomie che la sua personalità, come egli ammette, possiede. Non c'è mai sosta nel combattimento delle sue tinte e tra le asperità delle superfici, non c'è mai rilassamento, come se tutto ricominciasse sempre da capo. Ciò è così vero che chiunque lo osservi si trova coinvolto in quel vorticare, ferito dalle scaglie che schizzano dalle strutture delle sue creazioni. Disponendo sulla tela la trama di privatissimi e sottilissimi frammenti del suo esistere, la pittura di Pietròpoli non ci da tregua, poco per volta ci conduce nei gangli della sua inquietudine mantenuta in vita sferzando con la materia.

Una pittura che si distingue subito perché ci imbarazza e, a volte, ci turba persino, perché le emozioni non si gelano nella precisione dello smalto ma si incrostano nello spessore del colore, nelle sue sgocciolature, nelle macchie, negli schizzi, negli strappi che affogano nel magma degli elementi cromatici; essi sembrano rimbalzi dall’ignoto.

C'è un che di istintivo e di veemente nelle sue creazioni, che non poteva rimanere contenuto solamente dentro quella sua anima inquieta; i suoi segni, infatti, sono anche i nostri, sono questi scheletri inequivocabili del nostro tempo.

dott. Maria Gabriella Morello



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